Camicie in oxford e barba dura

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L’oxford è uno dei tessuti più amati nella camiceria da uomo:

è strutturato ma morbido, corposo e allo stesso tempo traspirante e facile da stirare. Chi lo sceglie spesso lo fa perché ama i tessuti in cui sia visibile la trama, ma “ha vita breve” se la barba di chi lo indossa è dura e consuma i fili del tessuto, spesso anche in breve tempo. 

Per fortuna nel servizio su misura è possibile trovare la soluzione più adatta

Lo sanno tutti: chi ha la barba dura, anche se si rade quotidianamente, rischia di rovinare in tempi brevi il collo e i polsini delle camicie in oxford, uno tra i tessuti preferiti e più usati in camiceria.

La bella notizia è che non è necessario rinunciare al proprio tessuto preferito. Con sapienti accorgimenti e piccoli compromessi è possibile avere nel proprio armadio bellissime camicie in oxford anche se si ha la barba dura.

E attenzione! La barba non è l’unica causa di deterioramento del tessuto.

Anche un bracciale o un orologio possono rovinare il nostro amato tessuto, persino il ferro da stiro, se non viene usato correttamente.

L’oxford è uno dei tessuti davvero più amati nella camiceria da uomo: strutturato ma morbido, brillante senza essere lucido, corposo e allo stesso tempo traspirante e facile da stirare.
Tutti i tessuti, e così anche quelli da camiceria, sono il risultato di un equilibrio perfetto tra innovazione e creatività. L’innovazione dei materiali e dei processi risponde a diverse esigenze di chi indossa la camicia: da quelle molto soggettive e personali, legate alla diversa percezione tattile del tessuto sulla propria pelle, a quelle più funzionali e pratiche (tessuto facile da stirare, o che si stropiccia poco).

La creatività
è la sapiente arte di far nascere la bellezza dal semplice intreccio di fili, selezionando tonalità e colori diversi. Il risultato finale è un tessuto che regala sensazioni tattili molto piacevoli, il prodotto di un processo in cui arte e tecnologia si fondono alla perfezione in un’infinità di combinazioni.
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L’oxford  vanta una storia lunga più di due secoli, da quando alcune manifatture scozzesi avvertirono la necessità di una forte innovazione. Per restare competitive e mantenere il proprio mercato dovettero inventarsi qualcosa di nuovo, una diversa combinazione di fili, intrecciati in un’armatura che offrisse un materiale mai provato prima. L’intreccio di fili colorati, rigorosamente catalogati per titolo e per colore, ha dato vita così ad un tessuto che viene sviluppato in più varianti di disegni e di colori.

Oltre al tessuto in tinta unita, l’oxford si trova anche a disegni, rigati o quadrettati. Non restituendo un disegno netto e preciso, resta molto più apprezzato però negli uniti.

Ma un tessuto, frutto di passione, arte e creatività, si può chiamare semplicemente con il numero di un codice?

Ogni articolo ha infatti un nome di fantasia, a cui seguono dei numeri che indicano in codice il disegno e il colore. E così alla nuova combinazione e al nuovo intreccio di fili, che restituivano una trama in evidenza, un piccolo quadratino o un piccolo rombo leggermente curvo, la manifattura scozzese pensò di assegnare nomi di fantasia riprendendo quelli di quattro famose Università inglesi, tra cui appunto Oxford.

E proprio questo articolo ebbe un tale successo e una tale diffusione che Oxford, nome di fantasia, è diventato il termine che identifica il tessuto.

Il tessuto ha avuto tanto successo perché l’architettura dei fili, detta armatura, restituisce una trama brillante e luminosa. Il filo colorato si muove con un ritmo preciso insieme a quello bianco dell’ordito, e il risultato è davvero molto gradevole.
Nell’oxford detto “punta a spillo” il motivo della trama è un piccolissimo quadrettino, appunto proprio come la testa di uno spillo.

Nell’oxford a giro inglese, invece, la lavorazione in diagonale del tessuto trasforma questo “quadrettino” in una specie di virgola.

Anche se corposo, il tessuto risulta comunque morbido e più traspirante di un classico popeline. Fili di trama e ordito non sono infatti molto battuti, nel senso che per centimetro quadrato avremo molti meno fili rispetto ad un popeline o ad un twill, e questo rende il materiale morbido e traspirante. E con un altro vantaggio: il tessuto sarà infatti anche molto più facile da stirare.

E con un altro vantaggio:
il tessuto sarà infatti anche molto più facile da stirare.

C’è però uno svantaggio, ed è appunto il problema della barba dura.

L’armatura dell’oxford, essendo aperta e con maggiore movimento, fa sì che i fili siano più esterni, più esposti. Nei tessuti molto battuti i fili, uniti e vicini l’uno all’altro, danno una compattezza più resistente alle sollecitazioni esterne. L’oxford  invece lascia i fili esposti. Ecco quindi che una barba dura, il metallo dell’orologio, la stessa stiratura, la pressione ripetuta del ferro da stiro in particolare su colli e polsini, agiscono più facilmente sul filo più esposto e lo sfaldano.

Si crea così un effetto esteticamente sgradevole di colli “pelati” e di punte del collo o bordi dei polsini consumati, che lasciano intravedere l’anima interna.

CAMICIE IN OXFORD E BARBA DURA collo rovinato

Colli e polsini, infatti, per potere avere la consistenza e la durezza desiderate, hanno al loro interno un’anima in un tessuto dal filato grosso, detto indeformabile, che, generalmente adesivato grazie ad una resina (ma è possibile averlo anche senza adesivo), conferisce al collo e al polso la rigidità o la morbidezza desiderate.

Il collo da cravatta sarà più pesante, rinforzato, magari anche accompagnato da una taschina per le stecche, mentre in una camicia  button down più sportiva questo adesivo interno sarà più morbido. In tutti i casi, se il tessuto è in oxford avremo il problema della barba, che se troppo dura taglierà i fili del tessuto fino a far comparire questa anima interna.

Nel nostro piccolo, e sempre grazie anche alla collaborazione con chi porta le nostre camicie, abbiamo trovato delle soluzioni. Pochi rinunciano all’oxford per questo problema e molti lo risolvono con degli accorgimenti che solo un servizio su misura può garantire. Per ogni singolo cliente, in base alla conformazione del collo, ai movimenti abituali, agli accessori che porta al polso (orologio o bracciali) è possibile trovare la soluzione personalizzata più adatta per fare in modo che il bordino del polso non si consumi e che il collo e le punte durino il più a lungo possibile.

C’è una piccola attenzione per il tessuto oxford:

essendo una trama aperta e poco battuta, nel tempo tende a chiudersi, e pertanto camicia e maniche potrebbero accorciarsi in misura maggiore rispetto ad una camicia in popeline o in twill. Anche in questo caso la soluzione potrebbe essere quella di un lavaggio prima del taglio del tessuto, unitamente ad un’abbondanza di un mezzo centimetro sempre in concomitanza del taglio.

L’oxford è un tessuto molto apprezzato in inverno, per camicie un po’ più  pesanti , soprattutto se tessuto con filato dal titolo 80.
Si possono però trovare anche oxford in filati più sottili, come ad esempio il Royal oxford realizzato con filato dal titolo più alto. In questo caso si hanno tessuti leggeri quasi quanto un popeline, quindi adatti a tutti i dodici mesi dell’anno e, se battuti bene, anche più resistenti alle barbe dure.

In conclusione:

mai rinunciare alla bellezza di una camicia in oxford anche se si ha la barba dura.
È sempre possibile trovare la soluzione più adatta.

 

Hai delle camicie in oxford praticamente ancora nuove ma con il collo già consumato dalla barba?

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